Entro il 13 marzo 2023 dovrebbe essere approvata la direttiva UE Case Green per la riqualificazione del patrimonio immobiliare dei Paesi membri in un’ottica eco-sostenibile.
Hai un’immobile di classe energetica E, F o G? Scopri nella nostra guida cosa prevede la direttiva Casa Green e quali sono i vantaggi e i bonus a disposizione per l’acquisto/ristrutturazione di una casa in ottica green.
- Cos’è la direttiva UE Case Green e cosa prevede
- Immobili non soggetti alla direttiva Case Green
- Le sanzioni in caso di mancata ristrutturazione degli immobili soggetti alla direttiva
- Quante case green ci sono in Italia
- I costi della ristrutturazione per adeguarsi alla direttiva
- I vantaggi delle case green
- Il bonus case green 2023
- Come trasformare la propria casa in una casa green e le detrazioni fiscali a disposizione
Cos’è la direttiva UE Case Green e cosa prevede
La direttiva Case Green è un pacchetto di norme che promuove la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica. Ogni paese dovrà stabilire standard minimi di efficienza energetica per gli edifici entro il 2027, da attuare a partire dal 2030.
In particolare, la direttiva prevede che tutti gli edifici residenziali raggiungano almeno la classe energetica F entro il 2030, la classe E entro il 2033 e la classe D entro il 2040. L’obiettivo finale sarà però quello di arrivare alle emissioni zero per il 2050.
In questo modo, l’Unione Europea vuole ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 del parco immobiliare all’interno dei suoi 27 paesi membri. La direttiva Case Green fa infatti parte del pacchetto FIT 55, con cui l’UE persegue gli obiettivi di riduzione della CO2 del 55% entro il 2030 (rispetto ai dati del 1990) e di neutralità climatica entro il 2050.
Il testo della direttiva, attualmente all’esame del Parlamento europeo, è stato presentato dal vicepresidente della Commissione UE il 15 dicembre 2021. Il primo voto in Commissione Industria dell’Europarlamento è atteso per il 9 febbraio 2023.
Immobili non soggetti alla direttiva Case Green
Ecco la lista degli immobili non soggetti alla direttiva Case Green:
- abitazioni unifamiliari di superficie inferiore a 50 metri quadri
- seconde case utilizzate meno di quattro mesi l’anno
- edifici ricadenti nei centri storici,
- edifici vincolati dai Beni Culturali,
- chiese e gli altri edifici di culto,
- edifici di proprietà delle Forze armate o del Governo centrale e destinati a scopi di difesa nazionale.
Le sanzioni in caso di mancata ristrutturazione degli immobili soggetti alla direttiva
La direttiva non prevede sanzioni in caso di mancata ristrutturazione degli immobili secondo le sue previsioni. I governi hanno però la possibilità di introdurre eventuali sanzioni.
Anche se al momento non sono previste sanzioni per chi non ristruttura il proprio immobile al fine di migliorare la classificazione energetica, occorre tenere presente che il mercato è sempre più orientato verso immobili eco-sostenibili e dai bassi consumi energetici.
Questo significa che le case a bassa efficienza energetica vedranno sicuramente una diminuzione automatica del proprio valore commerciale.
Quante case green ci sono in Italia
Il 74% degli immobili in Italia è stato realizzato prima dell’entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e la sicurezza sismica.
L’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) riporta che, ad oggi, su 12,2 milioni di edifici residenziali oltre 9 milioni «non sono in grado di garantire le performance energetiche indicate dalle nuove normative e soprattutto nei tempi brevi previsti» dalla proposta di Direttiva europea sull’efficienza energetica.
Inoltre, secondo un monitoraggio Enea-CTI, nel 2020 gli attestati di prestazione energetica riferiti agli edifici sono per il 75,4% in classi inquinanti (E, F, G), con la classe G a rappresentare il 35,3%.
L’applicazione rigorosa della direttiva energetica entro breve termine richiederebbe quindi in Italia la ristrutturazione di due edifici su tre.
I costi della ristrutturazione per adeguarsi alla direttiva
Per ristrutturare gli edifici in ottica Case Green, si dovranno spendere come minimo alcune migliaia di euro nei condomini, e ancora di più per case e ville singole.
Sempre secondo le stime del portale Enea, infatti, in un condominio con una ventina di appartamenti, si potrà “saltare” di tre classi energetiche spendendo circa 30 mila euro per singola abitazione, con il solo costo degli infissi che si attesta intorno ai 10/15 mila euro.
I vantaggi delle case green
Anche se gli immobili costruiti o ristrutturati secondo la bioedilizia prevedono dei costi maggiori, occorre valutare una serie di vantaggi nel lungo termine delle case green:
- Aumento del valore del proprio immobile fino al 30% circa
- Risparmio energetico fino al 60% dei consumi
- Incentivi e detrazioni fiscali da parte dello Stato
Il bonus case green 2023
L’acquisto di una casa ecologica comporta in genere una spesa maggiore dell’8% rispetto alle case tradizionali. Lo Stato però mette a disposizione il Bonus Case Green, che compensa ampiamente questo costo maggiore.
Per chi completa la compravendita di una casa di classe energetica A o B, tra il 1 Gennaio 2023 e il 31 Dicembre 2023, ha infatti diritto ad una detrazione Irpef del 50% dell’IVA per l’acquisto.
Una casa ecologica costa mediamente l’8% in più di una casa normale, ma questa differenza viene compensata dai vantaggi visti in precedenza, oltre all’introduzione di un apposito bonus.
Tale agevolazione fiscale viene ripartita in 10 quote a partire dall’anno in cui sono state sostenute le spese e nei 9 periodi d’imposta successivi.
Come trasformare la propria casa in una casa green e le detrazioni fiscali a disposizione
Vorresti migliorare l’efficienza energetica del tuo immobile, nel rispetto della direttiva UE ma soprattutto per un risparmio a livello energetico?
Ci sono una serie di interventi più o meno complessi che puoi mettere in atto per migliorare il profilo energetico della tua casa. Andiamo ad analizzare alcuni dei più rilevanti ai fini di rendere più green la tua casa, inclusi i bonus a disposizione per metterli in atto.
Lavori di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica e le relative detrazioni
- Cappotto termico: tra gli interventi trainanti per migliorare l’efficienza energetica degli immobili di due classi energetiche troviamo il rifacimento del cappotto interno ed esterno dell’abitazione. Questo consente di ottenere un maggiore isolamento termoacustico e comfort bioclimatico, riducendo drasticamente le bollette mensili. Fino al 31 dicembre 2024, il rifacimento del cappotto termico viene coperto fino al 65% dall’Ecobonus. In caso di richiedente con ISEE inferiore a 15 mila euro e di intervento sull’abitazione principale, si può anche accedere al Superbonus con un’aliquota del 90%.
- Sostituzione degli impianti di riscaldamento: le pompe di calore rappresentano il sistema più green e innovativo per riscaldare, raffrescare e ottenere la produzione di acqua calda sanitaria rispettando il pianeta. È stata confermata anche nel 2023 la possibilità di ottenere l‘Ecobonus con detrazione al 65% per l’installazione di pannelli solari per l’acqua calda e per tutte le caldaie a pompa di calore in sostituzione di vecchi impianti. Detrazione prevista anche per la sostituzione di caldaie a gas con altre a condensazione, a patto di installare anche le valvole intelligenti sui termosifoni.
- Sostituzione degli infissi: Per avere interni senza dispersioni termiche e con un microclima costante di giorno e di notte è indispensabile dotarsi di nuovi infissi, come ad esempio i modelli a taglio termico. Fino al 31 Dicembre 2024, il bonus ristrutturazione prevede una detrazione al 50% per questo tipo di interventi.
Altri interventi e accorgimenti per migliorare l’efficienza energetica
- Installazione di impianti fotovoltaici – un ottimo metodo per produrre energia green, ottimizzare i consumi e risparmiare sulle bollette è dotarsi di un mini impianto fotovoltaico da balcone o da giardino. Per impianti con potenza inferiore agli 800W non sono neanche richieste autorizzazione, e i costi sono decisamente contenuti. Inoltre, anche nel 2023 è prevista la possibilità di usufruire del 50% di detrazione per l’acquisto di pannelli da balcone.
- Acquisto di elettrodomestici di classe A+: un altro modo semplice per rendere la tua casa più green e ridurre i consumi è l’acquisto di elettrodomestici di classe A+. Con il bonus mobili e grandi elettrodomestici avrai diritto anche quest’anno ad una detrazione Irpef del 50%, da ripartire in dieci quote annuali fino a un massimo di 8 mila per il 2023 e di 5 mila per il 2024.
- Infine, tieni presente che anche semplicemente sostituendo le vecchie lampadine con dispositivi a LED che consumano meno energia, la tua casa può diventare più sostenibile.
Per concludere
L’investimento in una casa green conviene, non soltanto in vista della direttiva Case Green dell’UE. Sono infatti molti i vantaggi di una casa green, in particolare dal punto di vista del risparmio energetico e dell’ aumento del valore del proprio immobile. Tieni anche presente i tanti incentivi fiscali e le agevolazioni messe a disposizione dallo Stato per l’acquisto e la ristrutturazione delle case in ottica green.
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