Con il continuo aumento dei tassi di interesse BCE, non è raro sentire discutere delle conseguenze che ciò implica per i consumatori. Non è escluso il mercato immobiliare, al punto che per alcuni si possa parlare di un’emergenza abitativa a Milano.
La città, infatti, al momento presenta numerosi problemi di collocazione di una popolazione in continua crescita, che per molti si scontra con l’impossibilità di trovare un alloggio adeguato alle proprie possibilità economiche.
Ma entrando nel dettaglio, perché si parla di emergenza abitativa? Quali sono le possibili soluzioni al riguardo? Scopriamolo in questa guida.
Emergenza abitativa a Milano: di cosa stiamo parlando
Quando si parla di emergenza abitativa a Milano ci si riferisce all’incapacità di trovare una casa adeguata alle esigenze di ogni singolo cittadino milanese che ne faccia richiesta, quindi sia se desideri effettuare un acquisto, sia se attendi l’assegnazione di un alloggio popolare.
Stando alle diverse testate giornalistiche, sembra che la situazione al momento stia raggiungendo il suo culmine e questo perché le cause da ricercare sono diverse.
La prima fra tutti è l’aumento dei prezzi degli affitti che ha raggiunto cifre da capogiro, con un prezzo medio di 22 euro/mq a maggio 2023, il 10,4% in più rispetto all’anno precedente, stando ai dati raccolti dal mercato immobiliare.
Ciò significa che per un bilocale, soluzione abitativa più richiesta dai milanesi, potresti pagare una rata mensile che supera facilmente 1.000 euro.
A complicare la situazione interviene anche la libertà del proprietario nello stabilire il canone di locazione, in base alla legge 431/98; in altre parole, se dovessi aver stipulato un contratto di affitto, alla scadenza dei termini previsti, potresti aspettarti un aumento della rata mensile.
Alcune famiglie non sono riuscite a far fronte agli aumenti, anche perché l’incremento della percentuale di inflazione, unito agli stipendi non altrettanto adeguati, ha reso impossibile saldare i debiti, portando talvolta allo sfratto.
Come immaginerai, tale circostanza ha creato innumerevoli alloggi vuoti, molti dei quali non più abitabili perché necessitano di lavori di ristrutturazione.
Il risultato è quindi spesso quello di avere una domanda crescente, senza che vi siano sufficienti appartamenti per poterla soddisfare.
Questo discorso riguarda anche le case popolari: si stima che ogni anno solo il 3% venga assegnato ai richiedenti aventi diritto.
Ma alla luce di tutto ciò, per quale motivo a Milano continuano ad aumentare i prezzi? Te lo spiegheremo nel prossimo paragrafo.
Perché aumentano i prezzi delle case a Milano?
Il fatto che Milano sia una città molto cara in cui vivere non è certo una novità, dal momento che sono anni che si aggiudica l’appellativo di più costosa d’Italia nel settore immobiliare: ti basti pensare che il prezzo medio di un appartamento supera 10.000 euro al metro quadro.
Detto ciò, ti starai certamente chiedendo per quale motivo i prezzi degli immobili continuino comunque ad aumentare.
Le cause da ricercare sono molteplici, in quanto è una situazione che si trascina da diversi anni; certamente, un forte contributo è stato dato dalla pandemia, che ha causato un’improvvisa modifica della domanda non appena terminata l’emergenza.
A questa situazione si è aggiunto anche il conflitto fra Russia e Ucraina, che ha interessato il nostro Paese a partire dal 2022, andando ad influire negativamente sull’economia nazionale: come immaginiamo avrai notato, infatti, sono aumentati i prezzi delle materie prime, che hanno coinvolto a cascata tutti i settori.
Secondo alcune stime, costruire una casa oggi potrebbe costarti il 50% in più rispetto agli anni passati.
Per cercare di contenere i danni, di recente la Banca Centrale Europea ha deciso di aumentare i tassi di interesse: una soluzione drastica che però ha determinato anche un aumento delle rate del mutuo a tasso variabile.
Difatti, se ne avevi stipulato uno in precedenza, potresti aver riscontrato un aumento della rata fino al 60% rispetto a gennaio 2022.
In sintesi, l’incremento dei prezzi nel mercato immobiliare milanese è la conseguenza di una serie di eventi che hanno influenzato in realtà tutta l’economia nazionale.
Nei prossimi paragrafi vedremo quali sono le principali soluzioni adottate dal Comune della città per risolvere la situazione dell’emergenza abitativa e anche cosa potresti fare tu.
Le soluzioni possibili
Considerata la situazione descritta fino a questo punto, potresti trovare decisamente poco allettante l’idea di acquistare un immobile a Milano o anche solo cercare un appartamento in affitto.
In realtà, devi sapere che già dagli anni precedenti sono state messe in atto una serie di politiche per consentire ad un’ampia fascia della popolazione di poter accedere al mercato immobiliare, andando incontro alle possibilità economiche di tutte le famiglie.
Un esempio è il Piano Regionale dei Servizi Abitativi 2022-2024 che, fra le altre cose, si propone di rivedere la legge regionale 16/2016 per rendere accessibili a più persone i criteri di assegnazione delle case popolari, nonché alloggi con prezzi di affitto calmierati.
A tal proposito, ti spieghiamo brevemente cosa si intenda per housing sociale, uno dei capisaldi principali del Piano di cui sopra.
In sostanza, si tratta di un progetto edilizio che si rivolge agli abitanti considerati fragili, non solo dal punto di vista economico, per offrire soluzioni immobiliari che abbiano canoni di affitto più contenuti, oppure un tasso del mutuo più sostenibile.
Tieni presente che molto spesso si tratta di abitazioni che hanno caratteristiche ben precise, fra cui la possibilità di spazi condivisi con altri individui e un impianto ad alto risparmio energetico, per agevolare un’ulteriore riduzione della spesa sulle utenze.
Per quanto riguarda i costi degli affitti oppure del prezzo di vendita, stiamo parlando di un risparmio che può raggiungere anche il 40% rispetto ad una situazione standard.
Ma l’housing sociale non è l’unica soluzione messa in atto per risolvere l’emergenza abitativa a Milano: scopriamo quali sono le altre.
Nuove costruzioni
Una delle soluzioni più ambiziose che ha deciso di adottare il comune di Milano è quella di procedere con la rigenerazione urbana per il recupero del patrimonio edilizio ormai considerato obsoleto.
Come ti abbiamo già accennato in precedenza, uno dei problemi principali dell’emergenza abitativa è la presenza di numerose abitazioni vuote, che non possono essere riassegnate perché necessitano di lavori di ristrutturazione importanti, come l’adeguamento antisismico secondo le normative attuali.
Dunque, il primo obiettivo di questo progetto è il recupero di almeno 10.000 unità abitative, tra costruzione e riqualificazione, per poter soddisfare la domanda crescente della popolazione milanese, la quale quest’anno ha superato la quota di 1,4 milioni!
Tieni presente però che, se aumentano gli abitanti residenti sul territorio, bisogna adeguare anche un sufficiente numero di servizi, che si traducono in strutture sanitarie, scuole, negozi, punti di ristoro e altri spazi collettivi.
A tal proposito il Piano Regionale ha previsto il recupero di ben 800.000 metri quadri di spazi pubblici attraverso lavori di riqualificazione.
In sostanza, l’intenzione è quella di recuperare le strutture già presenti in città valorizzando l’offerta del territorio urbano, per migliorare anche la qualità di vita degli abitanti.
Questi ultimi, poi, potranno beneficiare delle nuove soluzioni immobiliari grazie ad agevolazioni come l’housing sociale che ti abbiamo spiegato in precedenza, oppure altre iniziative come quelle dei prossimi paragrafi.
Progetto “Casa ai Lavoratori”
Con le sue numerose opportunità lavorative e di formazione scolastica, Milano attira da sempre un gran numero di persone, soprattutto appartenenti alla fascia più giovane della popolazione.
L’aspetto negativo è che purtroppo si tratta di individui che, pur lavorando all’interno del territorio urbano, vanno incontro ad una serie difficoltà nel riuscire a sostenere i costi dei canoni di affitto, perché considerati troppo alti.
Allo stesso tempo, però, il loro reddito ISEE non è sufficientemente basso per consentirgli di fare domanda per l’assegnazione delle case popolari.
Se ti ritrovi in questa spiacevole situazione, devi sapere che il progetto “Casa dei Lavoratori” nasce proprio per questo: il Comune, infatti, ha stanziato oltre 3 milioni di euro per consentire ai giovani under 35 l’accesso e il mantenimento di una casa in locazione a canone concordato.
Fra gli altri requisiti è richiesto un reddito ISEE che non superi i 26.000 euro.
Altre iniziative per risolvere l’emergenza abitativa
Per risolvere l’emergenza abitativa a Milano sono stati messi in atto anche altri progetti, fra cui l’Albergo Sociale Diffuso, facente parte della categoria housing sociale.
In sostanza, si tratta di recuperare una parte del patrimonio comunale in stato di degrado e abbandono, concentrato nei quartieri di Quarto Oggiaro, Isola Garibaldi e Niguarda, per creare degli alloggi temporanei.
Questo perché si tratta di abitazioni che per le dimensioni ridotte non si possono considerare adeguate ad un’assegnazione a lungo termine; potranno quindi essere utilizzate per un periodo massimo di 18 mesi in favore di individui che necessitano di un percorso di accompagnamento sociale, al fine di raggiungere una completa autonomia abitativa.
Stiamo parlando di studenti universitari, oppure di persone che hanno subito uno sfratto e hanno bisogno di una soluzione provvisoria per vivere.
A proposito di studenti e sempre nel quartiere di Quarto Oggiaro, è stato avviato di recente anche il progetto “Ponte Abitativo”, per la creazione di 48 alloggi (monolocali e bilocali) all’interno dell’edificio in via Carbonia 3, ultimato nel 2017.
Come spesso accade, purtroppo possedere i requisiti di accesso a queste iniziative non è così semplice. Un’alternativa potrebbe essere quella di considerare tute le opportunità offerte dal mercato immobiliare, incluse molte delle nostre proprietà.