Alcuni giorni fa è stato presentato il trentottesimo rapporto di Scenari Immobiliari e Studio Casadei, intitolato “I fondi immobiliari in Italia e all’estero”. Scopriamo dunque qual è la situazione in Europa, nel resto del mondo, come hanno performato i fondi immobiliari italiani e cosa è possibile aspettarsi in futuro.
La crescita dei fondi immobiliari mondiali
Nel rapporto a cura dell’istituto di studi e ricerche Scenari Immobiliari, è emerso un primo dato interessante in merito ai fondi mondiali: nel 2020 si è assistito ad una crescita del 2,2%, con un patrimonio complessivo di investimenti pari a 3.250 miliardi.
Forse potrebbe apparirti sorprendente il fatto che la pandemia non abbia interrotto la tendenza positiva del risparmio gestito nel settore immobiliare, che nonostante alcuni investimenti più conservativi, ha ben retto all’impatto finanziario conseguente al Covid-19.
Lo studio riporta anche una tendenza all’investimento verso mercati di nicchia, come la logistica ed il residenziale gestito.
I fondi in Europa
Se la situazione mondiale potrebbe esserti apparsa eccezionale, considera invece che l’Europa ha ottenuto performance ancora migliori, con una crescita del 3,8% in un anno. I circa 1.800 fondi immobiliari attivi nel nostro continente hanno raggiunto un patrimonio netto di circa 760 miliardi di euro, detenendo quindi poco più del 23% del patrimonio globale per quanto riguarda i fondi immobiliari.
Le stime per l’anno in corso sono però addirittura migliori, con un probabile superamento degli ottocento miliardi di euro. Ma quali sono gli stati europei che investono maggiormente in fondi immobiliari?
Al primo posto per gli investimenti si trova la Germania, seguita dalla Francia e dall’Italia, al terzo posto, che supera la Gran Bretagna. Questa classifica non considera però il Lussemburgo, che costituisce un caso a sé per i fondi di investimento immobiliari.
Ma quanto rendono i fondi immobiliari in Europa? Sempre secondo lo studio che ti abbiamo citato in precedenza, il rendimento medio in Europa è stato del 3,75%, con risultati molto più interessanti rispetto ad altri settori di investimento.
I fondi immobiliari italiani
Decisamente rosea è anche la situazione dei fondi immobiliari italiani, che possono vantare un patrimonio di cento miliardi, ottenuto con due anni di anticipo rispetto alle previsioni. Lo scorso anno ha fatto registrare un investimento complessivo pari a sette miliardi, che ha permesso di raggiungere quota trenta miliardi negli ultimi cinque anni.
Secondo Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, ad investire sarebbero però soprattutto i grandi investitori, a causa dell’assenza di fondi pensati anche per i piccoli investimenti e per la presenza maggioritaria di fondi di investimento chiusi, diversamente da quanto invece accade nel mercato francese.
Interessante è comunque l’incremento dei 535 fondi immobiliari italiani, che nel 2020 hanno visto una crescita degli investimenti del 9,5%, con una percentuale record rispetto al già felice incremento europeo.
Entrando più nello specifico, gli investimenti hanno riguardato circa diecimila immobili, per un totale di 38,7 milioni di metri quadri. Anche da questo punto di vista si è assistito ad un incremento, sia per quanto riguarda il numero dei fondi, passati da 505 a 535, sia per la superficie complessiva, che nel 2019 si era fermata a 38 milioni di metri quadrati.
Un futuro in crescita
La tendenza alla crescita evidenziata nel rapporto fa sperare in un ulteriore sviluppo anche per l’anno in corso, che a fine anno potrebbe raggiungere un +5% rispetto al 2020. Tuttavia è ancora presto per conoscere l’andamento della seconda parte del 2021, che, stando ad alcune osservazioni successive al rapporto, potrebbe riguardare in particolar modo il settore degli uffici e gli investimenti nelle operazioni di sviluppo.
Gli uffici tuttavia sono stati i protagonisti di molte operazioni di dismissione, che hanno invece coinvolto in un numero inferiore all’anno precedente gli immobili residenziali.
Anche a livello globale la stima di crescita sarebbe confermata, anche grazie agli investimenti pubblici che potrebbero riguardare il settore immobiliare. Come sottolineato da alcuni grandi investitori, il futuro dei fondi immobiliari italiani sarà influenzato da alcuni trend che stanno già emergendo, come l’attenzione alla sostenibilità anche in campo immobiliare e al mutamento delle esigenze abitative.
In questo senso una forte spinta potrebbero avere gli investimenti in settori come il senior housing, che potrebbe assumere un ruolo sempre più importante anche a causa del mutamento della composizione della popolazione e all’innalzamento dell’età media.
Ancora da verificare sarà invece l’impatto della pandemia in merito agli investimenti sugli spazi di lavoro e commerciali, che nell’ultimo anno hanno subito un interesse mutato in base alle nuove necessità di lavoro e all’impatto delle chiusure forzate.
Concludiamo con una curiosità: nella classifica dei fondi immobiliari italiani (ancora parziale), i primi due posti superano il 5% degli investimenti complessivi del paese. Nel dettaglio, si tratta del fondo Ippocrate di Dea Capital Re Sgr con 2,6 miliardi di euro e del fondo Mascagni di Generali Real Estate Sgr SpA con 2,5 miliardi di euro di patrimonio immobiliare.