L’edilizia del futuro si dirige nella direzione del Green Building ovvero di un’edilizia sostenibile. .
Una previsione di crescita dell’85% entro il 2030 nel volume di produzione di edifici rende la questione della sostenibilità centrale nell’ediliza. Il futuro degli immobili si dovrà necessariamente tingere sempre più di verde per ridurre in modo significativo l’impatto ambientale del costruito.
Green Building: cos’è l’edilizia sostenibile
Il termine Green Building indica un edificio progettato, costruito e gestito in maniera sostenibile ed efficiente. Questo concetto di edilizia sostenibile nasce in Germania già negli anni ‘70, con focus principale sulla salute e la sicurezza all’interno degli edifici. Con la crescente preoccupazione negli ultimi per i temi legati all’ecologia, il Green Building si è evoluto, mettendo al primo posto la sostenibilità ambientale.
Per ridurre significativamente l’impatto negativo sull’ambiente, l’edilizia del futuro dovrà essere un’edilizia sostenibile. Costruire o ristrutturare un edificio in ottica Green Building significa adottare energia solare, acqua rigenerata, materiali naturali possibilmente locali e fonti rinnovabili di energia.
In un settore responsabile, soltanto in Europa, di più del 50% dell’inquinamento atmosferico e della produzione di 500 mln di tonnellate di rifiuti speciali , un tema centrale è la riduzione al minimo dello spreco. Gli strumenti più promettenti in termine di Green Building diventano quindi la prefabbricazione, la modularità e i processi off-site. Non solo, si viene a configurare un’edilizia circolare in cui si allunga il ciclo di vita dei materiali che poi vengono riutilizzati o riciclati. Il primo obiettivo è quantificare i risparmi energetici e di materiali già in fase di progettazione, utilizzando tecnologie e strumenti digitali sempre più evoluti.
I materiali della bioarchitettura per un’edilizia sostenibile
Per costruire o ristrutturare un edificio nel rispetto della sostenibilità ambientale uno degli aspetti fondamentale è la scelta dei materiali. La bioarchitettura predilige sempre più l’utilizzo di materiali come:
- Legno
- Fibra di legno
- Fibra di paglia
- Sughero
- Cellulosa
- Fibra di cocco
Tutti questi prodotti si caratterizzano per loro origine naturale, il basso dispendio energetico nella lavorazione ed estrazione; l’ abbondante reperibilità in natura, le ottime proprietà antimuffa e di isolamento termico e acustico.
Materie prime con cui salvaguardare l’ambiente ma che allo stesso non hanno effetti negativi sulla salute dell’uomo.
Architettura e sostenibilità: come sarà la casa del futuro?
La casa del futuro sarà una ‘casa passiva’, ovvero un’abitazione che consente una riduzione delle spese di riscaldamento fino al 90%.
In una casa passiva, il fabbisogno energetico per il riscaldamento degli ambienti non deve superare 15 kWh/m2 di superficie utile all’anno o 10 W/m2 al picco di domanda, rispetto ai 100 W/m2 necessari in una casa tradizionale. Per questo si tratta di edifici ermetici, che non dovrebbero avere più di 0,6 cambi d’aria all’ora a 50 pascal di pressione.L’energia totale necessaria per tutte le applicazioni domestiche non deve superare i 60 kWh/m2 di superficie utile all’anno. Gli spazi abitativi devono essere confortevoli tutto l’anno, con non più del 10% delle ore complessive (in un anno) con temperature superiori ai 25°C.
In che modo si possono rispattare questi requisiti di sostenibilità?
In termini di architettura, la casa del futuro dovrà avere una migliore qualità dello spazio abitativo interno oltre ad utilizzare materiali riciclabili e poco inquinanti. A rivestire una grande importanza pavimentazioni e pareti che garantiscano l’isolamento termicotramite i materiali visti in precedenza. Per lo stesso motivo anche gli infissi, con doppi vetri e pannelli speciali,avranno un ruolo fondamentale per evitare la dispersione termica e quindi eccessivi consumi.
Ambienti fluidi, dinamici e connessi, che si adattino ai cambiamenti di stile di vita e che sfruttino al meglio la luce naturale. L’edilizia del futuro si baserà su un equilibrio tra architettura e sostenibilità che sia di beneficio sia per l’ambiente che per la salute e il benessere dell’uomo.
L’obiettivo non è semplicemente costruire un edificio a energia zero ma arrivare a costruire un edificio a “Zero Emissioni di CO2”. Così il Green Building si può declinare in Zero Net Building, ovvero la realizzazione di edifici che riescono a produrre il quantitativo di energia che consumano.
Giardini e orti verticali per trasformare la casa in una sorta di albero in grado di svolgere fotosintesi. Case con stagno in cui pescare. Case che cambiano colore per adattarsi alle condizioni atmosferiche e trattenere luce e calore. Queste sono solo alcune delle proposte di architetti da tutto il mondo per la casa del futuro autosufficiente.
Zero Net Building (NZEB)
Rispetto alle case passive, gli edifici a energia quasi zero azzerano il proprio fabbisogno energetico annuale per lo più attraverso l’efficientamento degli apporti energetici. Per fare questo, sfruttano quindi le energie rinnovabili, il riscaldamento e raffrescamento solare passivo e l’illuminazione naturale.
Le Case Passive diventano edifici NZEB tramite l’aggiunta di impianti per il rifornimento energetico da fonti rinnovabili, ma questo non è sempre necessario e indispensabile: una Casa Passiva ben progettata e ben realizzata ha la capacità di autogestire il comfort interno anche senza l’abbinamento di impianti. Questo diventa molto meno dispendioso sia in termini economici che in termini di emissioni di CO2.
Il Green Building in Italia
In Italia il più importante intervento normativo in termini di sostenibilità nell’edilizia è il Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico: “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici”.
Questo decreto definisce le caratteristiche e i requisiti ci un edificio a energia quasi zero. Le disposizioni del decreto, in vigore a decorrere dal 1 ottobre 2015, diventeranno più stringenti a partire dal 2021, quando scatterà l’obbligo anche per tutti i privati di costruire solo e esclusivamente edifici NZEB (obbligo che per le strutture pubbliche è già in vigore dal 2019).
A questo si aggiunge quanto previsto quest’anno in termini di ristrutturazione edilizia con il Bonus Casa 2020.
Conclusioni sul Green Building
Il cambiamento climatico impone uno sviluppo del settore immobiliare e dell’edilizia in generale sempre più green. Il Green Building permetterà di ridurre l’impatto dell’edilizia sull’ambiente del 90%. Questo tramite la scelta di materiali ecocompatibili, la riduzione dello spreco e le nuove tecnologie. Case ed edifici che non solo avranno consumi quasi pari a zero ma che potranno in futuro coprire autonomamente il proprio fabbisogno energetico.
Il futuro è già iniziato, come dimostra ad esempio l’architettura sostenibile del Powerhouse Brattørkaia in Norvegia.