Dalle pagine di questo blog abbiamo avuto modo di parlare diverse volte di come il COVID-19 abbia cambiato le abitudini anche in campo abitativo. Un dato rilevante che emerge dagli studi relativi allo scorso anno è quello relativo all’interesse degli italiani per gli immobili più grandi.
Nel testo che segue ti parleremo quindi di questo aspetto in particolare, sia prendendo in considerazione le caratteristiche delle abitazioni sia i dati relativi agli immobili e alle relative compravendite.
Come il Covid-19 ha cambiato le nostre abitudini
Se all’inizio della pandemia molti si sarebbero aspettati una contrazione per quanto riguarda il mercato immobiliare, quello a cui invece abbiamo assistito (e che probabilmente avrai avuto modo di sperimentare anche tu direttamente) è invece una domanda ancora fortemente presente.
Tuttavia quello che è cambiato sono le caratteristiche degli immobili richiesti, sia per quanto riguarda la struttura sia la loro collocazione.
Come abbiamo avuto modo di raccontarti in altri approfondimenti presenti su questo blog, soprattutto in seguito al primo lockdown del 2020 le richieste dell’italiani per un’abitazione si sono spostate verso immobili collocati in zone diverse rispetto alle tendenze del mercato a cui eravamo stati abituati negli ultimi anni.
In particolare si è assistito ad una maggiore richiesta di abitazioni situate lontano dalle città seppure in luoghi facilmente raggiungibili e serviti, anche dal trasporto pubblico.
Questo non ti deve però far pensare che sia del tutto scomparso l’interesse verso le abitazioni più piccole che continuano ad essere richieste, anche se si sono mostrate meno interessanti per chi è alla ricerca di una soluzione in sostituzione di una casa già presente.
Caratteristiche delle abitazioni
Ma come sono cambiate le richieste in fatto di immobili? Come ti anticipavo nell’introduzione di questo testo, l’interesse degli italiani si è spostato verso immobili più grandi.
Secondo i dati comunicati nel primo rapporto 2021 dall’ Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma, il 93,7% degli acquirenti ha mostrato un interesse verso le abitazioni più grandi.
Ad essere diversa non è solo però la dimensione dell’abitazione, ma anche la sua collocazione, come ti abbiamo già anticipato. Per il 64% degli acquirenti infatti l’interesse si è spostato fuori dal comune principale di riferimento per la zona.
Oltre alla ricerca di immobili più grandi chi ha cercato una nuova casa nel 68,9% dei casi ha espresso anche l’interesse verso case dotate di spazi verdi.
Questo aspetto si colloca a pieno titolo nella maggiore richiesta che avevamo riscontrato verso le tipologie di case con una struttura diversa rispetto alle richieste prevalenti in passato.
Considera che gli immobili dotati di uno spazio esterno, di un terrazzo o di spazi esposti verso l’esterno, hanno ricevuto sempre una maggiore attenzione.
La motivazione di questa nuova tendenza è semplice da spiegare ed ancora una volta ha a che fare con la pandemia da COVID-19. Le restrizioni agli spostamenti, unite alla maggiore necessità di trascorrere tempo in casa anche per quanto riguarda il lavoro o la didattica a distanza, hanno reso necessaria la presenza di spazi aperti che consentissero di fruire di una maggiore libertà anche all’interno della proprietà privata.
Approfondiamo i dati
Dai dati che emergono dallo studio citato di Nomisma, questo maggiore interesse per gli immobili più grandi è stato affiancato anche da un’attenzione crescente verso gli immobili che consentano un maggiore risparmio energetico. In particolare questo tipo di richieste ha riguardato il 70,5% degli acquirenti.
Questo dato non deve stupirti e si colloca in un certo senso nella stessa tendenza alla richiesta di immobili più grandi; entrambe le caratteristiche ti possono far capire come a parità di prezzo e di collocazione, l’interesse dei potenziali acquirenti si stia spostando verso case con una qualità maggiore che si riflette necessariamente anche sulla qualità della vita dei suoi occupanti.
La ricerca di immobili più grandi non può però essere letta in senso assoluto; se è pur vero che l’interesse degli acquirenti si sta spostando verso le case di maggiori dimensioni è pure necessario considerare come questa caratteristica spesso si scontri con le effettive possibilità di acquisto.
Pur con un forte cambiamento della domanda in questo senso, i prezzi si sono mantenuti infatti più o meno in linea con quanto già fatto registrare prima della pandemia.
Sempre citando i dati riferiti da Nomisma, nel 2020 le abitazioni hanno subito una contrazione dei prezzi che in media si è assestata sul -2% per quanto riguarda i mercati più grandi mentre è stata inferiore all’1% nei mercati cosiddetti intermedi (-0,7%).
In altri termini e semplificando i dati dell’istituto di ricerca immobiliare, possiamo quindi dire che la maggiore richiesta di immobili più grandi non si è però tradotta in maggiori possibilità di acquisto da parte di nuove fasce della popolazione.
Altri studi relativi alle dimensioni dell’immobile e alle possibilità di acquisto hanno infatti mostrato come siano le fasce di popolazione già più avvantaggiate prima della pandemia a potersi permettere un cambiamento di abitazione principale verso immobili di dimensioni notevolmente maggiori e con caratteristiche diverse rispetto alla tendenza pre pandemia.
Il futuro degli immobili più grandi
Quanto ti abbiamo detto fino ad ora potrebbe farti pensare ad un mercato che si rivolgerà esclusivamente ad immobili più grandi, almeno per quanto riguarda le necessità abitative.
In realtà questo non corrisponde del tutto al vero in quanto, seppure gli immobili di dimensioni maggiori riscuotano un successo crescente, è pur vero che spesso le loro caratteristiche non consentono un acquisto da parte dei potenziali clienti con fascia di reddito medio bassa.
Tuttavia il dato principale di cui ti abbiamo parlato nei paragrafi precedenti dovrebbe farti riflettere su come riuscire a valorizzare un immobile di grandi dimensioni oppure sfruttare eventuali spazi esterni inutilizzati o ancora, rendere maggiormente flessibile la struttura di un immobile già esistente, non possa che tramutarsi in un notevole vantaggio competitivo e di conseguenza in una maggiore spendibilità sul mercato immobiliare.