L’emergenza legata al Covid-19 ha debilitato i mercati immobiliari di tutto il mondo, compreso quello italiano. Ma qual è il futuro del settore? Se in diverse metropoli europee i prezzi sono in forte crescita, la Penisola non può ancora parlare di bolla, come dimostra la situazione di Milano.
La città lombarda infatti, residenza preferenziale per giovani studenti e lavoratori di ogni età, si distingue per una grande stabilità nei prezzi. Non mancano, inoltre, opportunità di grande qualità, sia in centro che nei quartieri più periferici.
Che tu sia alla ricerca di una casa o in procinto di vendere/affittare un’abitazione, in questo articolo potrai avere informazioni sul futuro del mercato immobiliare a Milano per cui, al momento, il rischio crisi sembra ancora lontano.
La statistica di Ubs: il rischio bolla nel mondo
Secondo uno studio dell’Ubs Global Real Estate Bubble Index 2020 (inchiesta realizzata ogni anno per conto del Chief Investment Office di Ubs Global Wealth Management) le città europee con rischio bolla maggiore sarebbero Monaco, Francoforte, Parigi e Amsterdam.
In aumento i prezzi di Londra, Zurigo, Ginevra e Stoccolma, che hanno alzato l’asticella per quanto riguarda i costi al metro quadro. Molto complessa risulta la situazione della capitale inglese, che all’emergenza Covid-19 deve aggiungere i nuovi scenari aperti dalla Brexit.
Fuori dai confini UE, i mercati di Tokyo, Toronto e San Francisco si trovano in una zona rossa, con un rischio bolla difficile da scongiurare.
Mercato immobiliare: Milano zona protetta
La classifica di Ubs premia Milano con una posizione confortante: la città è infatti al 23esimo gradino dell’elenco, per ora fuori pericolo.
A commentare questo successo è stato anche Paolo Federici, Market Head di UBS Global Wealth Management in Italia, che dice: “il mercato immobiliare milanese continua a essere molto resiliente e abbiamo assistito a un aumento dei prezzi dell’1,5% nel corso degli ultimi 4 trimestri”.
La resistenza della città al rischio bolla si deve alla capacità di crescita dell’hinterland e alle possibilità che continua a garantire ai residenti. Se la pandemia e le relative disposizioni hanno “svuotato” il centro città, nelle aree più esterne la richiesta non si è mai fermata, anzi.
Previsioni positive, quindi, che si legano anche – secondo le parole di Federici – alla “crescita demografica e a condizioni di finanziamento interessanti, senza nonché il rapporto favorevole tra il costo degli immobili e i redditi dei residenti continuino a sostenere la ripresa del settore immobiliare nel medio termine”.
Non mancano, tuttavia, le nuvole all’orizzonte: il mercato immobiliare milanese è infatti legato alla ripresa economica cittadina; un calo potrebbe dunque portare a una flessione negativa per il settore.
Pandemia e nuovi scenari
Le previsioni per il mercato immobiliare di Milano sono in continua evoluzione, anche a causa della pandemia Covid-19 e all’emergenza sanitaria ad essa legata. Le nuove modalità di telelavoro e lezioni a distanza hanno rallentato la corsa agli affitti di appartamenti e stanze, con conseguenze ancora in fase di valutazione per gli esperti.
Il calo è testimoniato da un’analisi dell’Agenzia dell’Entrate, per cui ammontano a 4.936 i contratti in meno rispetto al 2019, con riferimento al primo trimestre.
Differente anche il numero di richieste per case nuove e usate: come riporta anche il portale immobiliare.it, gli immobili usati hanno visto diminuire la domanda in favore di soluzioni nuove e possono restare sul mercato anche oltre i 3 mesi.
Per i prezzi le variazioni hanno raggiunto lo 0.4%, ma non si può parlare di calo: in alcune zone, infatti, non sono mancati gli aumenti.
Scopri di più sui prezzi degli affitti a Milano al nostro post: Prezzi case a Milano: in aumento i prezzi in periferia.
Quali opportunità per il mercato immobiliare a Milano?
Al nostro articolo Previsioni per l’andamento immobiliare post Covid a Milano, abbiamo visto le trasformazioni sociali legate alla pandemia potrebbero portare ad una trasformazioni del concetto di abitare.
L’esigenza di trascorrere più tempo nella propria casa porta infatti ad un’organizzazione degli spazi diversa e alla nascita di nuovi bisogni, spesso legati al giardino. E’ proprio la presenza di un outdoor privato o la vicinanza ad aree green a diventare un fattore di primaria importanza nella scelta dell’immobile. Questa tendenza, oltre a cambiare la qualità delle abitazioni desiderate, modifica anche la posizione delle case più ricercate.
L’occhio degli acquirenti, infatti, dal centro si indirizza verso le aree più esterne, con costi leggermente più bassi in un rapporto qualità/prezzo più vantaggioso.
Fare previsioni certe non è però facile: non è escluso che al variare dell’emergenza corrisponda una modifica delle condizioni attuali, con un nuovo blocco nelle compravendite e negli affitti simile a quello registrato nei primi mesi dell’anno in corso.
A questo proposito, il settore degli affitti è senza dubbio fra quelli maggiormente toccati del mercato, soprattutto se legato alle stanze per studenti. La causa è ovviamente la possibilità di seguire le lezioni da casa, rientrando nelle città d’origine.
Positivo anche il Rapporto 2020 proposto da Scenari Immobiliari, secondo cui dal 2021 il mercato potrebbe beneficiare di un aumento del 10 % e di 70.950 compravendite.
Per chi volesse preparare il proprio immobile a nuove opportunità e aumentare le possibilità di vendita, è possibile beneficiare delle nuove agevolazioni previste per il 2020: scoprile in dettaglio al nostro post: Bonus Casa 2020: la guida completa e i consigli per chi ha casa a Milano.