Abbiamo seguito per voi il FIMAA Summit 2020, il convegno online sul mercato immobiliare organizzato dalla Federazione Italiana Mediatori Agenti D’Affari. Il quarto convegno nazionale dell’associazione ha voluto fare il punto sullo lo scenario del mercato, delineando quali saranno gli aspetti principali con i quali fare i conti nell’era post Covid.
Mercato immobiliare e Covid: l’era digitale
Il punto di partenza del convegno Fimaa è la presa di coscienza che una delle conseguenze più impattanti sul mercato immobiliare è il definitivo passaggio all’era digitale, non solo per quanto riguarda la presentazione degli immobili, ma anche per alcune fasi della mediazione immobiliare, inclusa la gestione del credito.
Banche online e accesso ad internet
Come avrai avuto modo di provare anche direttamente, uno degli aspetti che emerge maggiormente in questo anno di transizione e trasformazione per il mercato del credito è il ricorso sempre maggiore alla gestione online a cui si lega necessariamente anche la riduzione degli sportelli bancari.
In realtà non si tratta di una novità assoluta, ma di una tendenza in atto da almeno dieci anni, che tuttavia trova una conferma anche nell’ultimo anno con una riduzione degli sportelli fisici del 4,3% rispetto all’anno precedente.
Significativo da questo punto di vista è anche il maggiore utilizzo della rete da parte degli italiani, con quasi tre quarti della popolazione (70,3%) che si collega ad internet almeno una volta al mese. Considerando che il totale della popolazione include neonati e persone che non hanno accesso ad internet, si intuisce come la rete sia entrata definitivamente nelle abitudini quotidiane. Come leggere questi dati quindi in riferimento al mercato immobiliare?
Secondo quanto emerso dal convegno Fimaa, anche il mercato immobiliare deve fare i conti con questa abitudine e dovrà farlo ancora di più in futuro, garantendo la possibilità di accedere a tutti i servizi anche in modalità digitale. Ne consegue che non possiamo attendere un post Covid pensando che tutto tornerà alla “normalità”, ma che fin da ora dobbiamo abituarci a pensare in modalità digitale in tutte le fasi delle transazioni immobiliari.
Il lavoro nell’immobiliare durante il Covid
Un altro aspetto interessante emerso nel convegno Fimaa riguarda il lavoro nel mercato immobiliare; diversamente da quanto potresti aver immaginato, questo settore non ha conosciuto una crisi, confermando (ed anzi aumentando) il numero di persone impiegate.
Considera che agenti e mediatori hanno visto un aumento del numero di addetti pari all’1% per questi ultimi, mentre gli agenti immobiliari impiegati sono stai il 3% in più dell’anno precedente.
Questo dato può essere letto alla luce del fatto che nonostante la pandemia il mercato immobiliare non si è fermato, come abbiamo avuto modo di raccontarti più volte anche dalle pagine di questo blog.
Interessante per il settore occupazionale è anche rilevare il numero di collaboratori degli agenti e degli intermediari immobiliari, con un aumento fino al 12% degli occupati (dati riferiti alle persone fisiche che hanno assunto uno o più collaboratori).
Digitale o analogico?
Un altro aspetto che è emerso dal convengo Fimaa è relativo agli aspetti che possono essere realmente passati al digitale. L’attività del mercato immobiliare infatti, almeno in alcune sue fasi, necessita ancora di gestione dal vivo.
Quello che è però interessante è notare come questo aspetto non riguardi solo la transazione in sé, ma anche tutto quello che ruota intorno alla compravendita, a partire dalla fornitura di documenti e dalla gestione delle pratiche con soggetti diversi.
Durante il convegno è infatti stato spiegato che le problematiche della gestione non in presenza riguardano sia le società private sia gli uffici pubblici, non sempre pronti ad un passaggio completo al digitale.
Smart working e mercato immobiliare: il futuro
Un tema di riflessione del convegno è stato però relativo al mercato immobiliare nel senso più classico del termine; importante è infatti riflettere sul futuro del mercato degli uffici, degli edifici direzionali e commerciali.
L’aumento dello smart working ha reso infatti inutilizzati diversi edifici prima adibiti ad uffici, fattore che con molta probabilità renderà disponibili sul mercato più immobili e che richiederà probabilmente una riconversione degli stessi. Ci permettiamo di aggiungere che da questo punto di vista una sfida per il prossimo futuro consisterà nel saper valorizzare gli edifici per distinguerli rispetto ad un’offerta maggiore rispetto quella alla quale ci eravamo abituati negli scorsi anni.
Quale scenario per negozi e attività commerciali?
Strettamente legato a quanto appena detto è anche il futuro di negozi ed attività commerciali in genere, soprattutto per quelli legati alle attività degli uffici. In altre parole lo smart working ha generato la chiusura, anche se spesso solo temporanea, di tutta una serie di attività connesse alla presenza dei lavoratori di uffici e simili, che se confermata dovrà necessariamente portare ad una riorganizzazione e ad un riutilizzo degli spazi e delle loro funzioni.
Diversamente si potrebbe assistere ad una sorta di desertificazione di queste aree, anche perché, come evidenziato da Maurizio Pezzetta, Vicepreseidente Vicario FIMAA Italia, le trasformazioni sono state talmente rapide da non aver concesso la possibilità di adattare questi aspetti.
Il futuro delle agenzie immobiliari
Sempre stando a quanto spiegato nel convegno, il futuro del mercato immobiliare è strettamente legato alla capacità delle agenzie di adattarsi ai cambiamenti in corso, non solo tramite la digitalizzazione, ma anche con una trasformazione dei servizi, che dovranno estendersi verso la capacità di gestione di tutte le parti della trattativa immobiliare, incluso quello che riguarda la risoluzione delle pratiche burocratiche e la gestione del credito.
Per quanto concerne invece il puro mercato immobiliare, la crisi derivante dal Covid non ha fatto calare la domanda di immobili, nonostante permanga maggiore incertezza sulle effettive possibilità di acquisto e di concessione di un mutuo, soprattutto da parte dei privati.
Confermata nel convegno anche la richiesta di immobili per la volontà di cambiare casa per passare ad un immobile con caratteristiche migliorative, come abbiamo spiegato anche qui nei post che riguardano le caratteristiche delle case nel periodo Covid e post prima fase e che continueremo a seguire per aggiornarti su tutte le novità del settore.