Nell’articolo che segue ti parleremo di un fenomeno causato direttamente dalla pandemia di COVID-19: l’aumento dell’offerta delle stanze in affitto. Analizzeremmo in generale la situazione di questo settore specifico del mercato immobiliare, ricercando le cause e offrendoti una panoramica sul presente e sul futuro.
Stanze in affitto e Covid
Come abbiamo avuto modo di spiegarti diverse volte dalle pagine di questo blog, la pandemia da COVID-19 e le restrizioni introdotte per il suo contenimento, hanno avuto un influsso diretto sul mercato immobiliare sia per quanto riguarda il settore privato sia per quello commerciale ed aziendale, a partire dagli uffici.
Un aspetto fosse spesso sottovalutato delle conseguenze della pandemia è quello relativo alle stanze in affitto. Secondo una ricerca in merito pubblicata di recente dall’Ufficio Studi di Idealista, l’offerta di questa tipologia di immobili in affitto sarebbe quasi raddoppiata nell’ultimo anno.
Considera infatti che, sempre stando a questa ricerca, l’aumento medio dell’offerta è dell’81% considerando il dato nazionale. Entrando più nel profondo dei dati resi noti in questo studio possiamo però vedere come in alcune città l’offerta di stanze in affitto sia addirittura triplicata, come ad esempio nel caso di Firenze (+204%) o Bologna (+244%).
Stanze in affitto: turismo e università
Prima di fornirti i dati relativi ad altre città interessate da questo fenomeno è però interessante riflettere sulla tipologia delle stanze in affitto che hanno contribuito ad aumentare esponenzialmente l’offerta.
L’esempio di Bologna e Firenze è significativo, in quanto si tratta in entrambi i casi di città interessate da un forte flusso turistico, ma anche dalla presenza di importanti università e di conseguenza da una richiesta di affitto da parte degli studenti.
Sono infatti queste le due tipologie principali di stanza in affitto che hanno subito una forte contrazione della domanda proprio a causa della pandemia. Già nelle prime fasi del lockdown del 2020 con l’introduzione della didattica a distanza della maggior parte dell’università, si era infatti assistito ad un rientro nei comuni di residenza di una larga platea di studenti.
Con il prolungarsi della pandemia e stabilito che la situazione di emergenza non sarebbe stata breve, in molti hanno deciso di sospendere, se non addirittura terminare in anticipo, i contratti di affitto con la conseguenza dell’aumento della disponibilità di stanze.
Affitti brevi e turismo
Come ti abbiamo già anticipato alcune righe fa, l’aumento dell’offerta di stanze in affitto potrebbe però essere dovuto in parte anche ad una contrazione della domanda per gli affitti brevi.
Ancora una volta, le difficoltà di spostamento e la possibilità di raggiungere la città d’arte da parte dei turisti soprattutto stranieri ha fatto sì che gli immobili acquistati o riconvertiti per gli affitti brevi, non trovassero più la loro destinazione andando quindi ad alimentare ancora una volta il mercato delle stanze in affitto.
Ma quanto ha influito la pandemia sull’offerta disponibile nelle città italiane? Torniamo ai dati della ricerca.
Stanze in affitto in crescita: i dati
Tornando dunque all’indagine diffusa da Idealista oltre i casi già citati di Bologna Firenze è interessante notare come anche le altre grandi città abbiano assistito ad un esponenziale aumento dell’offerta.
Tra i capoluoghi italiani sono tre città del Nord ad avere registrato gli aumenti più significativi con Verona con +180%, seguita a breve distanza da Milano (+175%) e da Torino (+139%).
Non è però solo il Nord ad avere sperimentato questo fenomeno, come dimostrano infatti Lecce, Palermo e Chieti, dove l’offerta è cresciuta rispettivamente del 123, 125 e 101%.
A fronte di un aumento delle stanze in affitto solo in alcuni casi è stato invece segnalato un calo i cui numeri sono però decisamente meno significative rispetto a quelli di cui ti abbiamo parlato fino ad ora.
Tra le città che hanno dimostrato una contrazione dell’offerta più importante spicca sicuramente L’Aquila con -24%, mentre altri capoluoghi di provincia come Vicenza e Benevento hanno mostrato una diminuzione rispettivamente del 7 e del 6%.
Soprattutto in questi casi di calo ad una cifra, la relazione con la pandemia è complessa da dimostrare e potrebbe invece dipendere da fattori diversi.
Tornando invece ai capoluoghi di provincia dove è stato registrato un aumento, anche se meno significativo rispetto a quelli che ti abbiamo già illustrato, per il sud sono importanti anche i dati registrati da Bari e Napoli con una crescita del 94% delle stanze in affitto nel primo caso e del 69% nel secondo.
Meno importante, ma comunque degna di nota, è la percentuale di Roma con uno 54% di stanze disponibili in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Stanze in affitto a Roma e Milano
Considera inoltre che oltre a quanto ti abbiamo detto nei paragrafi precedenti, il dato è molto significativo se si prende in considerazione solo la situazione di Roma e di Milano.
Il motivo è semplice da spiegare: una stanza in affitto su due è situata a Milano e Roma (51,2%). Il mercato delle stanze in affitto è particolarmente concentrato a Roma dove si trova più di un terzo di tutte le stanze in affitto in Italia.
In questo senso i dati sull’aumento dell’offerta delle stanze in affitto assumono ancora più significato. Nonostante le percentuali dei due capoluoghi non siano le più elevate d’Italia per aumento dell’offerta, puoi intuire come il numero di appartamenti in condivisione o di stanze sia in termini assoluti maggiore.
Oltre al mercato degli studenti fuori sede e in minore parte delle stanze in affitto per periodi brevi, significativo da questo punto di vista soprattutto per la capitale e la capitale economica del paese è stata anche la diminuzione della domanda da parte dei lavoratori fuori sede che sia per l’aumento dello smart working sia per una contrazione del mercato del lavoro, hanno conseguentemente ridotto le richieste verso gli immobili di questa tipologia.
E in futuro?
A questo punto immaginiamo ti stia chiedendo quale sarà il futuro per le stanze in affitto e se la forte offerta presente al momento avrà una conseguenza anche sui prezzi degli affitti stessi.
Tuttavia sicuramente determinante sia per quanto riguarda l’offerta generale sia per il prezzo sarà lo sviluppo delle restrizioni legate alla pandemia e le decisioni in merito alla didattica a distanza che se interrotta almeno per quanto riguarda l’università potrebbe riportare le richieste di affitto a numeri più simili rispetto a quelli degli anni precedenti.
Aumenti così importanti dell’offerta come quelli che ti abbiamo illustrato all’inizio necessiteranno di un diverso tempo per riportare il mercato alla situazione pre pandemia. Considera però un ultimo dato significativo: l’esponenziale aumento dell’offerta, pur evidenziando un calo dei prezzi medi, non ha portato a diminuzioni così significative per quanto riguarda il prezzo medio delle stanze in affitto.
Possiamo quindi ipotizzare che a fronte di un nuovo aumento della domanda, il calo dei prezzi ai quali si è assistito soprattutto nell’ultimo trimestre, verrà presumibilmente riassorbito, riportando i livelli a quelli sperimentati nei periodi precedenti la pandemia.