Dopo averti parlato di come si effettua il calcolo della rendita catastale effettiva, ed anche della rendita catastale presunta, proseguiamo proponendoti un esempio di calcolo. Il calcolo della rendita catastale di solito è effettuato da un professionista abilitato, con alle spalle anni di esperienza. Però capire come si determina la rendita catastale è sempre utile.
La Rendita Catastale: Esempio di Calcolo
La rendita catastale per gli immobili ad uso abitativo, quelli iscritti nella categoria catastale A, si calcola moltiplicando la consistenza dell’immobile espressa in vani o in metri quadri per la tariffa d’estimo. Si tratta di un calcolo molto semplice, che i più curiosi possono provare a ripetere. Ecco cosa ti occorre:
- le tariffe di estimo, che trovi pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale
- la superficie in metri quadri del tuo immobile, che trovi effettuando una semplice visura catastale
- il valore della rendita catastale. Anche questo valore si ottiene mediante una visura catastale, effettuata anche online. Si tratta del valore che vogliamo calcolare con il nostro esempio, ma tenere la rendita catastale effettiva del tuo immobile a portata di mano è utile a scopo di verifica
Hai già tutte queste informazioni? Ottimo, andiamo avanti con il nostro esempio. Seguilo passo dopo passo, e prova a rifare il calcolo con le informazioni che riguardano il tuo appartamento.
Immaginiamo di essere proprietari di un immobile iscritto nella categoria catastale A/2. Si tratta di un’abitazione ad uso civile. L’immobile si trova in un piccolo comune, che ha una sola zona censuaria, ed appartiene alla classe 4. Il nostro immobile è composto da 3 vani.
Il primo passo da fare è consultare la Gazzetta Ufficiale per conoscere la tariffa di estimo. Immaginiamo che la tariffa di estimo nel nostro piccolo Comune sia pari a 250 Euro. Se moltiplichiamo la tariffa di estimo per il numero di vani dell’appartamento, otteniamo il valore di 750. Quindi la rendita catastale del nostro immobile sarà pari a 750 Euro.
Noi abbiamo utilizzato una tariffa di estimo fittizia. Se tu vuoi conoscere la tariffa di estimo che si applica nel tuo Comune, visita la Gazzetta Ufficiale. Quando arrivi a questa pagina web devi inserire le seguenti informazioni:
- la Provincia ed il Comune dell’immobile
- la zona censuaria
- il numero di vani dell’immobile
- la superficie in metri quadri
Chi invece è più pratico di questioni potrà trovare le tariffe di estimo con il software Docfa.
Come Usiamo il Valore della Rendita Catastale?
Abbiamo calcolato il valore della rendita catastale del nostro immobile. Lo abbiamo confrontato con il valore riportato sui documenti catastali dell’immobile, ed i due valori sono identici, o pressoché uguali. Il secondo passo da fare è capire come utilizzare questo valore.
La rendita catastale è utile per determinare la base imponibile dell’IMU, della TASI, ma anche dell’imposta di successione ed ereditaria. Però andrà rivalutata in base al tasso di rivalutazione stabilito nel 1997, che è pari al 5%. La rivalutazione è necessaria per adeguare la rendita catastale al costo della vita.
Quindi la nostra rendita catastale di esempio, che era pari a 750 Euro, rivalutata al 5% arriverà al valore di 787,50 Euro. A questo valore andranno applicate le aliquote IMU e TASI del tuo Comune. Se vuoi saperne di più, leggi il nostro articolo su come calcolare il valore dell’IMU dalla rendita catastale, o anche il nostro articolo sulla rivalutazione della rendita catastale.
La Rendita Catastale e il Valore Catastale
Finora abbiamo calcolato la rendita catastale, e ti abbiamo spiegato come effettuare la sua rivalutazione. Ma questo non basta, perché per determinare il valore fiscale del tuo immobile è necessario fare un altro piccolo passo. Bisogna calcolare il valore catastale. Il valore catastale è la vera e propria base di calcolo per l’imposta di successione e di donazione, ma anche per l’imposta di registro, ipotecale e catastale.
Il valore catastale è utile perché permette di applicare la valutazione automatica del tuo immobile. Questo significa che se il valore dell’immobile che hai dichiarato al catasto è uguale o superiore al reddito che risulta al fisco, non avranno luogo accertamenti.
Il valore catastale si ottiene moltiplicando la rendita catastale per un coefficiente stabilito per legge. Il coefficiente cambia in base alla categoria catastale cui è iscritto l’immobile. Per renderti la vita più facile, qui sotto ti elenchiamo i moltiplicatori da utilizzate per calcolare il valore catastale:
- 115 per tutte le prime case
- 126 per tutti gli immobili iscritti nelle categorie catastali A e C, tranne che le categorie catastali A/1 e C/10
- 147 per tutti gli immobili nella categoria catastale B
- 63 per tutti gli immobili nelle categorie catastali A/10 e D
- 42,48 per tutti gli immobili nelle categorie catastali C/1 ed E
- 112 per tutti i terreni agricoli
Attenzione! Questi moltiplicatori vanno usati solo per determinare il valore catastale. Per calcolare la base imponibile dell’IMU e della TARI si usano dei moltiplicatori diversi, che trovi nel nostro articolo su su come calcolare il valore dell’IMU dalla rendita catastale.
Esempio di Calcolo del Valore Catastale per la Prima Casa
Il calcolo della rendita catastale per la prima casa è un po’ diverso dal calcolo della rendita catastale per una seconda casa. Per la prima casa si usa sempre il coefficiente di 115 anziché di 126, indipendentemente dalla categoria catastale di iscrizione. Si tratta di un’agevolazione concessa ai proprietari di prime case, che permette di risparmiare qualche soldo sulle tasse. L’unica eccezione è data dagli immobili di tipo signorile.
Ecco come calcolare il valore catastale della prima casa. La formula da usare è
rendita catastale non rivalutata * moltiplicatore per la prima casa, pari a 115
Per tornare al nostro esempio fittizio, avremo:
750 * 115
Se moltiplichiamo il valore di 750 per il coefficiente di 115 abbiamo come risultato 86.250 Euro. Questo è il valore catastale della tua prima casa. Si tratta di un valore fiscale, che ovviamente è molto più basso del valore di mercato dell’immobile.
Esempio di Calcolo del Valore Catastale per una Seconda Casa
Proviamo anche ad effettuare il calcolo della rendita catastale per una seconda casa. In questo caso il coefficiente da applicare è più alto, e pari a 126 anziché 115. La formula da applicare però sarà la stessa:
rendita catastale non rivalutata * moltiplicatore per la seconda casa, pari a 126
Continuiamo ad usare anche la nostra rendita catastale di esempio:
750 * 126 = 94.500
In questo caso il valore catastale è più alto. A parità di rendita catastale, per la prima casa avevamo un valore di 86.250, mentre il valore catastale della seconda casa è di 94.500 Euro. Di conseguenza, come tutti i proprietari di casa ben sanno, le tasse da pagare sulla seconda casa saranno più alte.
In Sintesi
In questo articolo ti abbiamo presentato un esempio di come calcolare la rendita catastale:
- il calcolo va effettuato moltiplicando la consistenza del tuo immobile per la tariffa di estimo
- la rendita catastale non va confusa con il valore catastale. La rendita catastale si usa per determinare la base imponibile delle imposte sugli immobili, mentre il valore catastale è utile per conoscere l’imposta di successione, di donazione, ipotecaria e catastale
- il valore catastale è importante anche per evitare accertamenti da parte del fisco. Quindi sia la rendita catastale che il valore catastale vanno calcolati in modo preciso, per tutelarsi da ogni tipo di rischio