In questo articolo ti spieghiamo cosa è la rivalutazione della rendita catastale, e come funziona. Quindi se hai effettuato la consultazione della rendita catastale e stai cercando di capire come utilizzare questo valore, sei all’articolo giusto.
Perché Bisogna Effettuare la Rivalutazione della Rendita Catastale?
La rendita catastale è utile per calcolare la base imponibile di vari tipi di imposte sugli immobili, dall’IMU alla TASI, ma anche l’Irpef, l’imposta di successione, o le imposte sulla compravendita. Di solito però il valore che ottieni quando effettui la visura catastale non è aggiornato. Quindi è necessaria una rivalutazione della rendita catastale.
La Rendita Catastale Rivalutata è Uguale al Valore dell’Immobile?
No, perché il valore catastale dell’immobile ed il suo valore commerciale sono due cose diverse. Il valore catastale è un valore fiscale, che viene utilizzato per determinare l’importo di tasse ed imposte. Il valore commerciale del tuo appartamento indica il prezzo di vendita. Si tratta di un valore diverso, che va calcolato effettuando una stima immobiliare.
Quando stipuli il rogito notarile, la compravendita del tuo immobile sarà tassata in base al valore che hai dichiarato nell’atto. Questo valore deve essere coerente con il valore normale dell’immobile. Se nell’atto di compravendita indichi un prezzo di molto inferiore a questo valore, l’Agenzia delle Entrate effettuerà accertamenti, e potresti ritrovarti a dover pagare delle sanzioni.
Come si Calcola la Rendita Catastale Rivalutata?
Calcolare la rendita catastale rivalutata è molto facile. La rivalutazione è fissata al tasso del 5%. Questo tasso è valido per la maggior parte delle imposte, anche se la base imponibile per la TASI e l’IMU si calcola in modo leggermente diverso dalla base imponibile Irpef. Le differenze nel calcolo non riguardano il tasso di rivalutazione, ma i moltiplicatori da utilizzare.
Quali sono i Moltiplicatori per la Rivalutazione della Rendita Catastale?
I moltiplicatori per la rivalutazione della rendita catastale cambiano in base all’imposta. Quindi per calcolare la base imponibile dell’IMU e della TASI si useranno moltiplicatori diversi.
I Moltiplicatori per la Rivalutazione della Rendita Catastale
Ecco quali sono i moltiplicatori da usare per calcolare la rendita catastale rivalutata ai fini IMU:
- per tutte le abitazioni del gruppo A: 160, ovvero 1,60 x 100
- per gli uffici e gli studi privati, ovvero i fabbricati iscritti nella categoria catastale A10: 80, ovvero 0,80 x 100
- per i fabbricati nelle categorie catastali C2, C6 e C7: 160, ovvero 1,60 x 100
- per i fabbricati nelle categorie catastali B, C3, C4 e C5: 140, ovvero 1,40 x 100
- per i fabbricati nella categoria catastale D5: 80, ovvero 0,80 x 100
- per i fabbricati nella categoria catastale D: 60, ovvero 0,60 x 100
- per i fabbricati nella categoria catastale C1: 55, ovvero 0,55 x 100
- per i terreni agricoli: 135, ovvero 1,35 x 100
- per i terreni agricoli di proprietà di imprenditori e coltivatori diretti iscritti alla previdenza agricola: 110, ovvero 1,10 x 100
Chi è proprietario di un area edificabile o fabbricabile non potrà usare questi moltiplicatori, perché né le aree fabbricabili, né i terreni edificabili hanno una rendita catastale. Il calcolo della base imponibile IMU quindi andrà effettuato moltiplicando il valore di mercato al metro quadro per il totale dei metri quadri del terreno o dell’area, ed applicando l’aliquota.
I moltiplicatori da usare per il calcolo della rendita catastale rivalutata ai fini TASI sono:
- per l’abitazione principale iscritta nelle categorie da A1 ad A9, C2, C6 e C7 e tutte le pertinenze: 160, ovvero 1,60 x 100
- per le seconde case, iscritte nelle stesse categorie catastali, e tutte le loro pertinenze: 160, ovvero 1,60 x 100
- per gli uffici: 55, ovvero 0,55 x 100
- per i negozi iscritti nella categoria catastale C1: 55, ovvero 0,55 x 100
- per i terreni agricoli: 110, ovvero 1,10 x 100 per i coltivatori diretti
- per i terreni agricoli non posseduti da coltivatori diretti: 135, ovvero 1,35
- per i capannoni industriali, gli alberghi, le fabbriche, e gli immobili nelle categorie da D1 a D10: 60, ovvero 0,60 x 100
- per i laboratori artigiani, e tutti gli immobili nelle categorie C3, C4 3 C5: 140, ovvero 1,40 x 100
E’ Possibile Ridurre il Valore della Rendita Catastale?
Ridurre il valore della rendita catastale significa pagare meno tasse. Molte persone quindi si chiedono se ridurre questo valore sia possibile. La risposta è sì, ma la riduzione della rendita catastale può essere richiesta sono alcuni casi:
- se il tuo immobile è in uno stato di degrado o è stato abbandonato
- se la destinazione d’uso dell’immobile è stata cambiata
Per saperne di più su questi casi, ti invitiamo a leggere la nostra guida definitiva alla rendita catastale, dove troverai le risposte a questo ed a tanti altri dubbi.
E’ Possibile Calcolare la Rendita Catastale Rivalutata Online?
Si. Secondo noi il modo più facile e veloce per la rivalutazione della rendita catastale è utilizzare uno dei servizi che trovi online. In alternativa questo calcolo può essere effettuato dal tuo commercialista di fiducia, o anche da un CAF.
La Rivalutazione della Rendita Catastale: Esempio di Calcolo
In alternativa, puoi anche svolgere questo calcolo da solo. Si tratta di un calcolo molto facile da eseguire, che non richiede molto tempo. Hai bisogno solo di:
- il valore della rendita catastale non aggiornata
- i moltiplicatori
- il coefficiente di rivalutazione, che come abbiamo visto è sempre il 5%
Puoi conoscere il valore della rendita catastale non aggiornata effettuando una consultazione online, sul sito dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo potrai conoscere:
- le informazioni sulla rendita catastale di qualsiasi immobile censito al Catasto dei fabbricati, tranne che gli immobili ubicati nelle province di Trento e Bolzano
- le informazioni sui redditi agrario e dominicale, e su tutti gli immobili censiti al Catasto dei terreni
Se non hai mai utilizzato questo servizio, leggi subito il nostro articolo sulla consultazione delle rendite catastali, dove ti spieghiamo passo dopo passo come ottenere il valore della rendita catastale.
Hai trovato il valore catastale del tuo immobile? Perfetto, andiamo avanti con il calcolo. Immaginiamo che la rendita catastale del tuo appartamento sia di 200 Euro. Per effettuare la rivalutazione, è sufficiente aumentare questo valore del 5%. La formula da applicare è:
200 x 5%, che dà come risultato 210
La rendita catastale maggiorata del 5% quindi sarà di 210 Euro. Per calcolare la base imponibile dell’IMU e della TASI, dovrai moltiplicare questo valore per uno dei coefficienti di moltiplicazione che trovi più sopra in questo articolo.
Per calcolare la base imponibile IMU per la seconda casa sarà sufficiente moltiplicare 210 x 1,60, che da come risultato 336 Euro. A questa base imponibile andrà poi applicata l’aliquota IMU decisa dal tuo Comune.
Se invece vogliamo calcolare la base imponibile della TASI il calcolo non cambia. Il moltiplicatore da usare in questo caso è 160, quindi il calcolo sarà: 210 x 1,60 e darà lo stesso risultato di 336 Euro.
Dove Posso Trovare Più Informazioni sulla Rendita Catastale?
Se in questo articolo non hai trovato la risposta a tutte le tue domande, puoi consultare:
- la nostra guida definitiva alla rendita catastale
- la guida al calcolo della rendita catastale
- la guida al calcolo della rendita catastale presunta
- la guida alla verifica della rendita catastale